Arte, cultura e tradizioni

L'acquedotto romano di Olbia: un segno dell'impero

Il passaggio dei romani nella città di Olbia ha lasciato numerose testimonianze quali l'acquedotto romano, edificato tra il I e il II secolo d.C.; uno degli interventi più importanti per la vita della città

Edificato tra il I e il II secolo d.C. dall’Impero romano,l’acquedotto di Olbia ha portato con sé numerosi benefici, trasportando l’acqua dalle sorgenti della montagna Cabu Abbas alle terme dell’antica città di Olvia (od Olbi).

Lungo il percorso di circa 7 chilometri l’acqua si trovava a passare dapprima in una condotta interrata, poi in delle vasche quadrate e infine in alcuni tratti sospesi, sorretti da arcate e muri pieni, che permettevano all’acqua di restare il più possibile pulita e di raggiungere agevolmente il centro cittadino, non limitando il passaggio di carri e uomini nel terreno sottostante.

Consapevoli della preziosità dell’acqua, i Romani avevano anche costruito una cisterna per la conservazione e la raccolta delle acque (anche piovane), scavando una copertura nella roccia e realizzando dei fori per permettere l’areazione della stessa. Questa si presenta oggi ancora in un buono stato conservativo, mantenendo ancora i tratti della malta idraulica utilizzata come rivestimento impermeabilizzante.

Un complesso monumentale di alto livello, tra i meglio conservati di tutta la Regione Sardegna: per questo motivo, oggi, è meta di turisti e studiosi desiderosi di apprenderne i segreti e scoprirne la funzionalità. Per questo il complesso risulta essere facilmente raggiungibile: un ampio parcheggio attende i visitatori (anche in pullman!), che troveranno una cartellonistica didattica a spiegare loro il complesso monumentale dell’acquedotto di Olbia.

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