Arte, cultura e tradizioni

Il museo archeologico di Olbia

Arrivando al porto di Olbia quasi ci si imbatte in un edificio che richiama l'immagine di una nave ormeggiata in porto: è il Museo archeologico della città. Una scelta legata al rapporto che sin dalle origini la città ha avuto con il mare e l'importanza che ha sempre rivestito per essa il porto. Collocato sulla piccola isola di Peddone, che è antistante il porto odierno, il museo sembra quasi accogliere i tanti turisti che sbarcano in Sardegna per raccontare la storia della città. Inoltre la struttura permette a chi visita il museo di avere una visuale su tutta l'area, così da cogliere nella sua interezza l'ambiente in cui ha avuto luogo l'antropizzazione.
L'edificio realizzato da Maciocco, che ospita l'esposizione, ha una vivibilità che prescindere dalla sua funzione museale; è un edificio che vive insieme alla città.
Il museo archeologico, al quale si accede gratuitamente, è un modo per ripercorrere la storia della città di Olbia e del suo territorio a partire dalla preistoria sino ad arrivare ai giorni d'oggi. Un percorso che viene realizzato non soltanto attraverso le esposizioni di reperti ma anche attraverso plastici di grande formato (città romana e porto), ricostruzioni a grandezza reale di due sezioni di navi romane che comprendono anche il carico e la dotazione di bordo, pannelli sospesi trasparenti con immagini virtuali in 3D di navi romane, proiezioni video a parete e un sistema video-audio che rievoca l'attacco dei Vandali alla città romana. Particolare attenzione, nel percorso espositivo, viene data alle fasi fenicia, greca (si tratta dell'unica città della Sardegna ad essere stata abitata dai Greci che le diedero il nome di Olbia cioè 'felice'), punica e romana dell'area urbana e portuale, che sono quelle più ricche di documentazione storica e archeologica.
Sono molti e significativi i reperti esposti nel museo ma ve ne sono alcuni che lo rendono unico. Il museo archeologico di Olbia, infatti, presenta tre aste da timone e due alberi di navi romane tutti conservati, fatto unico nell'archeologia mediterranea, per buona parte della loro lunghezza originaria (dai 7 agli 8 metri di lunghezza). Solo altri quattro musei in Italia mostrano imbarcazioni antiche, ma non nella misura del museo sardo. Ma soprattutto il museo di Olbia è l'unico al mondo che espone alberi e timoni d'età romana. Altro reperto eccezionale del museo archeologico è la testa della statua di Ercole, il principale dio della città romana, di cui viene proposta a coloro che visitano il museo la ricostruzione completa a grandezza naturale e nei colori originari.
La storia che emerge di Olbia è quella di una città che ha visto i suoi periodi più floridi quando si è aperta alla contaminazione con altri popoli e altre culture.

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